Di tutte le festività cristiane, nessuna più della celebrazione della Natività di Cristo ha ispirato tanta musica immortale: il Complesso Vocale di Nuoro ne racconta la storia in questa sua incisione discografica attraverso alcuni tra i più significativi canti nati dalla fantasia di musicisti vissuti in epoche diverse, partendo dal Rinascimento e giungendo fino ai nostri giorni. Resonet in laudibus, del XVI secolo, è uno dei più popolari canti natalizi di gioia, conosciuto in tutta Europa in numerose varianti melodiche e di testo.
Nel 1853 John Mason Neales, studioso della Chiesa Anglicana, venne in possesso di una rara e preziosissima raccolta di inni e carole europee intitolata “Piae Cantiones”, risalente al XVI secolo; si rivelò un tesoro davvero inaspettato e molte delle carole oggi più note provengono da questa raccolta: Gaudete è una di queste.
Anche la melodia di Puer natus, come quella di Resonet in laudibus era molto popolare nel Rinascimento ed è stata armonizzata in modo diverso da molti compositori. Abbiamo scelto quella del compositore, teologo e scrittore tedesco M. Praetorius. Prolifico compositore, soprattutto di musica sacra, possiede uno stile vario che va dalla grande maniera veneziana, con evidenti influenze di H. Schütz, alla spontanea armonizzazione di inni luterani di cui Es ist ein Ros entsprungen è un esempio particolarmente felice. La carola è significativa anche per la sua simbologia tardo medievale: la rosa rappresenta la Vergine Maria e il suo fiore la nascita di Gesù Bambino. In dulci jubilo, la cui melodia risale al XIV secolo, è un esempio di carola “maccaronica” in cui il testo in tedesco è inframmezzato a frasi in latino. Secondo la leggenda, le sue parole sarebbero state cantate dagli angeli al mistico tedesco Henry Suso (Amandus).
Once in Royal David’s City è un inno processionale che in Gran Bretagna spesso apre le cerimonie natalizie. L’autore è Henry John Gauntlett, compositore del XIX secolo, critico musicale ed organista, definito da Mendelssohn come uno dei musicisti più importanti di quell’epoca.
La melodia di Ding dong, merrily on high compare per la prima volta in “Orchesographie” un libro di danze scritto da Johan Tabourot (1519-1593), canonico di Langres, conosciuto come Thoinot Arbeau. Le parole inglesi di questa gioiosa melodia, che da danza divenne canto natalizio, sono di G.M. Woodward (1848-1934).
God rest you merry, gentlemen è la carola natalizia per eccellenza. Sia le parole che la melodia, del XVIII secolo, sono popolari. La popolarità del canto è testimoniata anche dal racconto di C. Dickens “A Christmas Carol” nel quale l’autore descrive alcuni giovani abitanti di Londra che cantano, appunto, “God bless you merry, gentlemen”
Anche le parole e la musica di We wish you a merry Christmas sono popolari, provengono dall’ovest dell’Inghilterra e sono databili al XVI secolo. Al pari della precedente questa carola faceva parte del repertorio di canti natalizi che i “Waits”, i cantori di carole, spesso ingaggiati dai comuni, andavano cantando per le strade e le case della vecchia Inghilterra.
Uno degli inni natalizi più conosciuto al mondo è senz’altro Adeste fideles, le cui parole e musica furono scritte da John Francis Wade (1711-1786), insegnante di latino e copista presso il British College di Douai, in Francia. Il Complesso Vocale di Nuoro lo ripropone nell’elaborazione dell’indimenticato Maestro Piergiorgio Righele.
Nonostante per i tedeschi O Sanctissima sia uno dei canti natalizi più conosciuti, la sua melodia è di provenienza siciliana ed in origine era un canto di pescatori. Italiano, e più precisamente veneto è pure il Canto di Maria.
Il “Noël” francese ha origini medievali, ma la sua fortuna e massima diffusione avviene nel XVIII secolo. Il est né le Divin Enfant è un incantevole esempio di questo genere musicale: gli oboi e le zampogne suonano per celebrare la nascita di Cristo; anche Noël des Pyreneés, di carattere più intimistico e Les anges dans nos campagnes, brano del XVII secolo, sono alcuni dei noël più noti e cantati nel mondo grazie alla bellezza delle loro melodie popolari.
La celeberrima ninna nanna Wiegenlied di Brahms venne scritta per la nascita della bambina di una corista del coro femminile di Amburgo che il compositore tedesco dirigeva e per il quale scrisse numerose opere.
Stille Nacht, forse il brano natalizio più famoso di tutti i tempi, venne scritto da Franz Xavier Gruber il 24 Dicembre del 1818 allorquando il curato della chiesa di St. Nicholas in Obendorf portò al compositore, che era anche organista della chiesa, una poesia, pregandolo di musicarla per due voci, coro e chitarra; l’organo era infatti inutilizzabile poiché i topi ne avevano rosicchiato i mantici! Gruber scrisse il canto nello stile dei Weichtnachtslied, canti natalizi tedeschi, ed esso venne eseguito, con successo, quella sera stessa.
Chiude il disco Celeste tesoro, doveroso omaggio alla ricchissima tradizione musicale sarda, qui nella pregevole armonizzazione del Maestro Antonio Sanna.
Tracklist: | ||
1. Resonet in laudibus | J. Gallus (1550-1591) | |
2. Gaudete! | Dalle “Piae Cantiones” | |
3. Puer Natus | M. Praetorius (1571-1621) | |
4. Es ist ein Ros entsprungen | M. Praetorius (1571-1621) | |
5. In dulci jubilo | M. Praetorius (1571-1621) | |
6. Once in royal David’s city | elab. H.J. Gauntlett | |
7. Ding! Dong! Merrily on high | T. Arbeau (1520-1595) | |
8. God rest you merry, gentlemen | tradiz. inglese elab. J. Steiner | |
9. We wish you a merry christmas | tradiz. inglese | |
10. Adeste fideles | tradiz. elab. P. Righele | |
11. Canto di Maria | tradiz. veneto | |
12. O sanctissima | tradiz. siciliano | |
13. Nöel des Pyreneés | tradiz. francese elab. R. Goitre | |
14. Il est né, le divin Enfant | tradiz. francese | |
15. Les anges dans nos campagnes | tradiz. francese elab. A. Lohmann | |
16. Wiegenlied op. 49 n. 4 | J. Brahms (1833-1897) | |
17. Stille nacht | F.X. Gruber (1787-1863) | |
18. Celeste tesoro | tradiz. sardo elab. A. Sanna |